Pagina (123/190)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per il che indrizzatosi a fra Fulgenzio, usò seco tutte l'arti acciò l'introducesse, asserendo avergli da scoprire cosa importantissima e che gli sarebbe sopremamente cara di sapere, che deponerebbe l'armi e si ridurrebbe a che strettezza si volesse. Il padre, iscusandosi che, se bene non era inamorato della vita, però dopo tanti avvisi saria ascritto ad imprudenza, s'alcuno instrutto, come s'è in gran prencipe veduto, l'avesse offeso, e l'instanza tanto grande di quel giovine di parlargli dava sospetto, massime accusandolo tutti i suoi andamenti, a quello ch'udiva, che fosse un religioso degl'ordini moderni o loro allievo, non volse mai udirlo. Ma piú di ciò instando col padre Fulgenzio, parendogli aver presa confidenza, gli disse esser stretto parente del cardinal Baronio, ma caduto in sua disgrazia, e che voleva avvisarlo di cosa toccante la sua vita, e gl'avrebbe dati contrasegni tali che si sarebbe potuto certificare del tutto. Al che tanto piú fu risoluto non udirlo, e con qualche affetto disse manco travaglio essergli il morire anco violento, che mettersi in necessità di star con timore, perché i mali hanno termine et i timori vanno all'infinito. Onde non potendo ottener altro, se non una essibizione dal padre Fulgenzio di danari in dono, se n'aveva bisogno, restò di questo atto come sospeso e mirandolo, fisso, disse: "Guardatevi da' traditori, che n'avete bisogno. Dio vi custodisca, che sete migliori religiosi ch'altri non vuole". E fatta prova indarno di parlare al padre sulle scale del palazzo, partí, né piú fu veduto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





Fulgenzio Fulgenzio Baronio Fulgenzio