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      E diceva liberamente ch'egli l'aveva sempre desiderato in Roma, perché, avendolo conosciuto e pratticato, ben sapeva quanto gran servizio avrebbe potuto prestare.
      Il signor cardinal Sforza, ch'essendo prencipe e di quella sublimità di virtú e di generosità ch'è nota al mondo, si può credere abborisse dalle vilezze degl'adulatori, che nel dar nell'umore alla corte prostituiscono la lor lingua e la fanno venale alla bugia e calunnia, tentava con gran gusto il padre fra Amante Buonvicino, che si trovava in Roma parochiano in Santa Maria in Via, e correva sotto nome del Veneziano, e sempre lo metteva in discorso del padre Paolo, mostrando d'oponergli. Di che il padre toccato, sempre entrava a narrare la sua vita, studii, costumi, la povertà con che viveva, con tutte le particolarità in quali il padre, ch'è molto savio et accorto, s'accorgeva benissimo del piacere del cardinale, il quale, come si veniva alle dimostrazioni d'eccellente pietà, con soghigno sempre diceva esser ipocrisie per ingannar il mondo, (ma lo diceva in modo che 'l frate s'accorgeva benissimo ch'era un rinfacciare tale menzogna ad altri), onde liberamente gli replicava quel medesimo che 'l signor di Villiers, al presente ambasciatore per il re Cristianissimo, si sa aver risposto a' nunzii Zacchia presente, e d'Ascoli passato, i quali astretti dalla troppo notoria verità dell'innocente et essemplar vita del padre, sempre gettavano inanzi la Gorgone che fosse ippocrita; al che l'ambasciatore sudetto una volta replicò che 'l padre faceva tutt'al contrario degl'ipocriti: che questi fanno le loro azzioni vestite di pietà in publico, quanto piú ponno, né mai possono esser cosí occulti che non si scuopra il fine loro, avarizia, ambizione e godimento, che la pelle d'agnello non può coprire del tutto il lupo; ma il padre mai faceva nissuna dimostrazione in publico e stava in isquisita ritiratezza.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
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