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      Ma è cosa notabile che tanti istromenti dagl'auttori delle matematiche et astronomiche inventati, ma descritti con tante solennità, che 'l fargli è difficile e l'usargli molto piú, egli facendogli anco di sua mano e dando i modelli ad artefici, gli riduceva a tanta facilità e semplicità, che pareva avere nella sua testa la terra et i cieli.
      È stato gran pregiudizio de' curiosi che nel problema del moto della terra, antico, ma da Copernico rinuovato, egli aveva trovato di salvare tutti i fenomeni con uno unico moto; e cercava artefici che gli facessero un istromento per sottoporlo agl'occhi, e non serví il tempo. Taccio de' secreti incogniti sino alla sua età. E di tutto s'è contentato, ch'altri suoi amici nelle loro composizioni se ne siano onorati come loro proprii; il che mostra gran moderazione in questo affetto. E delle cose che sono a stampa, che gloria n'ha egli ricercato, avendo per cosí isquisite vie occultato il suo nome?
      Un particolare anco non si può tacere in tal proposito, cioè la ferma risoluzione di non lasciar cosa o di sua mano o d'altri, che lo facesse nominare, come di lasciarsi mai ritrarre dal naturale, con tutto che e da re e da prencipi grandi ne sia stato ricercato. E se bene vanno attorno suoi ritratti dal naturale, tutti sono copie d'uno, che si dice esser nella galeria d'un gran re, che gli fu tolto contra sua voglia e con bel stratagema. Ma quanto a sé, se l'abborrisse, ne fa fede ch'avendolo negl'ultimi anni pregato l'illustrissimo et eccellentissimo Domenico Molini e fatto supplicare per maestro Fulgenzio, mai poté ottener di lasciare ch'un pittore famoso, che s'offeriva non occuparlo piú d'un'ora, lo ritrasse.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





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