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      Ma ne' prelati veramente è cosa disdicevole e scandalosa il calonniare d'ipocrisia una cosí rara pietà; perché a' fini ch'essi si propongono, all'apparenze ch'in loro si veggono, al parlare che usano, mostrano bene non solo burlarsi del mondo e poco credere che vi sia Dio, se pretendono che la loro vita s'abbia da stimare apostolica o anco cristiana e quella del padre ipocrisia. Ma l'occhio di Dio scuopre i cuori, e tra tanto si riceverà questo irrefragabile testimonio, che quegl'istessi che si mostrano pronti ad interpretare tutto in sinistro, non hanno potuto opporre all'azzioni, e sono passati all'intenzione, che pure suole riservarsi a Dio, da chi lo crede giudice dell'intenzioni e scrutatore de' cuori.
      Non sarà superflua questa digressione a chi considererà l'isquisitezza tenuta per investigare la vita dell'innocente padre, quanto è possibile d'un uomo, e voler pur trovar de' nevi in quella bell'anima per piú recondito fine. Che non il padre gli dava fastidio, ma la sua dottrina. Et in questo fatto sono bene gl'ecclesiastici grandissimamente colpevoli d'offesa avanti Dio e di scandalo al mondo, d'aver dato grave cagione di confirmarsi nel loro parere a quei che scrivono esser stato un arcano della corte romana, dopo che s'ha tirato a sé l'auttorità di tutto l'ordine ecclesiastico e gran parte di quella de' prencipi, per far passare in religione ciò che gli torna a conto, d'assumersi anco quello ch'era di tutta la Chiesa, di canonizare le persone per canonizare le dottrine et opinioni proficue alla sua grandezza.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





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