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      Per riverenza della posterità illustrissima loro, resti questa pittura del padre veramente senza i piú fini colori e luce, e cuoprasi con questo velo, che fra Paolo, come tale, non ebbe mai nemici, né come servo publico e consultore di Stato incorse malevolenza d'alcuno, se non per causa publica. Quell'uomo celebre si consolava in una sua scrittura di conoscer d'aver contratto l'odio d'alcuni grandi e del governo, ma tali certo che per almeno posponevano il decoro publico agl'interessi e comodità private. Poteva piú consolarsi il padre che non promesse, né minaccie abbiano potuto farlo declinar un ponto da quello ch'era di giustizia e di publico servizio. E non è che non sapesse l'importanza di questo fatto e non dicesse: "Conviene fedelmente servire", perché non fece cosa se non spettante al suo carico e, quello che piú importa, comandato dall'eccellentissimo senato. Ma in carico cosí universale è impossibile che qualche cosa di publico servizio non s'attraversi agl'interessi et affetti de' privati che sono del corpo del governo, in particolare per i beneficii ecclesiastici e cause di questo genere, e la passione accieca. Che perciò diceva il padre avere la serenissima republica necessità sempre d'un teologo e canonista, di che anco poco avanti il suo fine fece una scrittura publica; ma a' suoi diceva liberamente non poter esser abile a tal servizio se non chi ha posto sotto piede la speranza et i timori. Le ragioni del qual detto saranno ben intese da chi s'intende di governo e sa esser impossibile trovarsi un corpo cosí unito al publico bene ch'in quello non vi sia chi odii e minacci e perseguiti ancora, se apprende ch'alcuno s'opponga a' suoi dissegni di privato comodo, per necessaria, chiara e giusta che sia l'opposizione.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





Paolo Stato