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      Però, finiti gl'officii, furono congregati tutti i padri del monasterio al suono del solito campanello, e processionalmente il padre priore sudetto, accompagnato da tutto il resto, con torze in mano, gli portò il santissimo sacramento, quale ricevé vestito, steso nel letto, con quelle dimostrazioni di pietà che in anima sí pura erano da aspettarsi, cavando a' circostanti le lagrime dagl'occhi et imprimendogli ne' cuori un essempio singolare di ben preparato religioso per passar alla beata vita.
      In tutto questo tempo non volse mai che la notte gli dormisse alcuno in camera. Il che fu osservato da lui in tutte le infirmità e non era possibile persuadergli il contrario, e diceva questo servire solo a pompa et a dar incommodo ad altri senza ricevere egli alcun bene, anzi, che saria sempre stato con l'animo inquieto per l'incommodo altrui. E perché il padre maestro Fulgenzio aveva mostrato risoluzione di fargli tener compagnia e volervi stare esso, medesimo, il venerdí seguente levatosi e vestitosi al solito, benché languido in estremo, volse appoggiato passare dalla prima alla seconda camera, per provare, diceva, se i sensi gli servivano, e che forza gli restava, ma, come fu creduto, per vedere se v'era preparazione di letto. E gli diceva il padre maestro Fulgenzio: "Padre, voi fate tutte le preparazioni come se aveste vita d'un'ora, et a me, nascondete lo stato vostro, come se l'infermità dovesse essere di mesi". Al che egli rispose: "E che? non dobbiamo noi essere sempre preparati?


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
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