Pagina (187/190)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E l'eccellentissimo Leonardo Moro, ch'è d'una vita colma di tutte le virtú, in particolare di religione e pietà cristiana, non si poté contenere che non prorompesse: "È questo il padre che gli prelati di santa Chiesa tanto hanno vituperato? E questo sarà cattivo, et essi gli imitatori di Cristo e degl'apostoli?"
      Fu il suo funerale conspicuo, e per la munificenza publica, e per il concorso numeroso de' grandi e d'ogni sorte di persone. Non eccedé la condizione privata se non nel pianto publico. E fu notato ch'egli fosse di faccia colorita e ridente e, come si diceva, piú bello e venerando morto che non era vivo. Et anco dopo nove mesi, ch'occorse aprire la cassa ove era deposto, fu ritrovato tutto intiero e colla faccia ancora colorita. Volse il padre maestro Fulgenzio prima fargli una memoria, come a maestro ottimo; ma il convento non lo consentí, volendolo fare del publico. Ma l'eccellentissimo senato levò le competenze col publico decreto ch'a spese publiche gli fosse fatto una memoria et inscrizzione. La qual memoria sarà tanto piú illustre e durabile, perché ancora non si vede, e sarà insieme eterna la fama et infamia di quelli che conservano l'odio implacabile contra i defonti, con una malignità d'investigare in cosí preciosa gemma i granelli et in cosí risplendente gioia le nuvolette et i nevi, che in cosí eccellente creatura o non vi furono mai, o cosí minimi che furono invisibili, eccetto ch'agl'occhi d'una consumata malignità. E secondo quel savio, resterà derisa la temeraria impudenza di coloro ch'inalzati dalla fortuna, presumono esser patroni anco della fama e poterla estinguere che non passi a' posteri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





Leonardo Moro Chiesa Cristo Fulgenzio