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      Tanta è la potenza di un sistema in vigore, quand'anche non è universale, quand'anche tutti i periodi storici, e sopratutto delle comunità più illustri e più prospere, presentano nobili e grandi esempi dell'opposto sistema. In un governo dispotico, colui che afferra il potere ed ha interesse ad esercitarlo, è solo, mentre i sudditi che subiscono la sua dominazione sono, alla lettera, tutto il resto della nazione. Il giogo è necessariamente e naturalmente una umiliazione per tutti, eccettuato per colui che occupa il trono, e tutt'al più per un altro che spera succedergli. Qual differenza fra questi poteri e quello dell'uomo sulla donna! Io non pregiudico la questione per sapere s'essa è giustificabile, io dimostro soltanto, che, quand'anche non lo fosse, esso non è nè può essere più solido di tutti gli altri generi di dominazione che si sono perpetuati fino a questi giorni. Qualunque sia la soddisfazione dell'orgoglio nell'esercizio del potere, e qualunque ne sia l'interesse, questa soddisfazione e questo interesse non sono il privilegio di una classe, essi sono del sesso maschile tutto intero. In luogo d'essere per la massima parte dei suoi partigiani una cosa desiderabile in modo astratto, o come i fini politici, che i partiti tentano raggiungere attraverso le loro discussioni, di mediocre importanza per l'interesse privato di tutti, i minori eccettuati; questo potere ha la sua radice nel cuore di ogni individuo maschio, capo di famiglia, e di tutti quelli che si vedono in futuro investiti di questa dignità. Il rustico esercita, o può esercitare la sua parte di dominazione, al par del più eccelso personaggio.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161