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      Gli è anzi per questi che il desiderio del potere è più intenso, perchè colui che desidera il potere, vuol sopratutto esercitarlo sopra quelli che lo circondano, coi quali passa la sua vita, ai quali è unito per interessi comuni,
      e che se fossero indipendenti dalla sua autorità potrebbero approfittarne per opporsi alle sue personali preferenze. Se nei citati esempi non si è rovesciato che con tanti sforzi e tanto tempo, dei poteri manifestamente basati sulla forza sola, e molto men puntellati, a più forte ragione il potere dell'uomo sulla donna, quand'anche non si basasse sopra fondamenti più solidi, dev'essere inespugnabile. Noi rifletteremo altresì che i possessori di questo potere sono assai meglio collocati che gli altri per impedire una ribellione. Qui il suddito vive sotto l'occhio e si può dire sotto la mano del padrone, in una unione assai più intima col padrone che non con qualunque altro compagno di servitù; non vi ha mezzo di complottare contro di lui, nessuna forza per vincerlo neppure sopra un punto solo, e d'altra parte egli ha le più forti ragioni per procurarsene il favore ed evitare di offenderlo. Nelle lotte politiche per la libertà, chi non ha visto i suoi propri partigiani dispersi dalla corruzione e dal terrore? Nella questione delle donne tutti i membri della classe in servitù, sono nello stato cronico di corruzione e di intimidazione combinate. Quando essi inalberino la bandiera della rivolta, la maggior parte dei capi, e sopratutto la maggioranza dei semplici combattenti, debbono fare sagrificio pressochè completo dei piaceri e delle dolcezze della vita.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161