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      A più forte
      ragione è impossibile giungere a conoscere una donna soggetta all'autorità coniugale, alla quale si è insegnato che il suo dovere consiste nel subordinare tutto al benessere ed al piacere del marito, ed a non lasciargli vedere in lei nulla che non sia piacevole. Tutte queste difficoltà fanno sì che un uomo non possa giungere che imperfettamente a conoscere l'unica donna ch'egli sarebbe a portata di studiare seriamente. Se per sovrappiù si considera che conoscere una donna non è conoscerne necessariamente un'altra; che, laddove anche potessimo studiare le donne di un dato rango e di un dato paese, non comprenderemmo ancora le donne d'un altro rango e d'un altro paese; che quand'anche giungessimo a questo non conosceremmo ancora che le donne di un sol periodo storico; noi ci sentiamo in diritto di affermare che l'uomo non ha potuto acquistare della donna, tal quale è stata e tal quale è, senza preoccuparmi di ciò che potrebbe essere, che una cognizione incompleta e superficiale, e che non potrà acquistarne di più finchè le donne stesse non ci avranno detto tutto quel che hanno da dirci.
      Quest'ora non verrà e non può venire che lentamente. È da ieri soltanto che le donne hanno acquistato pel loro talento letterario, o pel permesso della società il diritto di dirigersi al pubblico. Fino ad oggi poche donne avevano osato dire ciò che gli uomini, dai quali dipende il loro successo letterario, non vogliono udire. Ricordiamoci, in qual modo fino a questi ultimi giorni era accolta l'espressione di sentimenti stimati eccentrici, o di opinioni poco diffuse, quando l'autore era un uomo.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161