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      È forse perdere il tempo, il rispondere ad una facezia di cattivo gusto: ma questa sorta di argomenti fanno dell'impressione sulli spiriti, ed ho inteso citare questo motto da persone che sembravano trovarvi qualche cosa di serio. Per lo meno esso servirà di punto di partenza nella discussione. Io nego dunque che sotto i re le donne governino. Gli esempi, se ve n'hanno, sono affatto eccezionali e se i re deboli hanno governato male, fu tanto sotto l'influenza dei loro favoriti che sotto quella delle loro favorite. Quando una donna conduce un re per l'amore, non v'è a sperare un buon governo, benchè vi siano eccezioni in compenso, la storia di Francia ci mostra due re che hanno volontariamente dato la direzione degli affari, durante parecchi anni, l'uno a sua madre, l'altro a sua sorella: questo, Carlo VIII, era un fanciullo, ma seguiva in ciò le istruzioni di suo padre Luigi XI: l'altro, Luigi IX, era il più energico ed il migliore dei re che abbia occupato il trono dopo Carlomagno. Queste due principesse governarono in guisa che nessun principe del loro tempo le ha sorpassate(2). L'imperator Carlo V, il più abile sovrano del suo secolo, che ebbe al suo servizio tanti uomini di talento, quanti altro principe non ebbe giammai, e che era pochissimo inclinato ad immolare ai suoi interessi i suoi sentimenti, diede, durante tutta la sua vita, il governo dei Paesi Bassi successivamente a due principesse della sua famiglia (che furono poscia sostituite da una terza) e la prima Margherita d'Austria, fu l'uno dei migliori politici del secolo.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





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