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      Eccone quanto basta per questo aspetto della questione, passiamo all'altro. Quando si dice che sotto le regine gli uomini governano, s'intende forse la cosa stessa che quando si accusano i re di lasciarsi condur dalle donne? Si vuol forse dire che le regine scelgano ad istrumenti di governo gli uomini che associano ai loro piaceri? Questo risulta poco, anche nelle principesse le meno riservate in materia di piaceri, come Catterina II per esempio; e non è là che è d'uopo cercare il buon governo che si attribuisce all'influenza degli uomini. Se sotto il regno di una donna, l'amministrazione è affidata ad uomini migliori che non sotto la media dei re, bisogna dire che le regine abbiano maggior attitudine dei re, a sceglierli, e ch'esse siano più degli uomini fatte non solo per occupare il trono ma eziandio per fungere le funzioni di primo ministro: poichè la parte principale del primo ministro non è già di governare personalmente, ma di trovare le persone più atte a condurre ciascun dicastero dell'ordine pubblico. È vero che si accorda generalmente alle donne, fra gli altri vantaggi sugli uomini, la facoltà di scoprire più rapidamente di essi il fondo dei caratteri, e che questo vantaggio deve renderle, a parità di circostanze, più atte delli uomini alla scelta dei loro istrumenti, il che è al postutto l'affare più importante per chiunque deve governare. L'immorale Catterina de' Medici ha saputo ella pure apprezzare il valore d'un cancelliere de l'Hòpital. Ma è vero altresì che le più grandi regine, furono grandi pel loro proprio talento, ed è per questo che furono ben servite.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





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