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      Elleno han tenuto nelle loro mani la direzione suprema degli affari, ed ascoltando buoni consiglieri, hanno dato la prova migliore del loro giudizio che le rendeva atte a trattare le più grandi questioni del governo. È egli ragionevole di pensare che persone atte a fungere le più alte funzioni politiche, siano inette a disimpegnare le minime? V'ha egli una ragione nella natura delle cose che faccia le mogli e le sorelle dei principi capaci quanto i principi stessi pei loro affari, e che renda le mogli e le sorelle degli uomini di stato, degli amministratori, dei direttori di compagnie, e dei capi di stabilimenti pubblici, incapaci di fare le cose stesse che i loro fratelli ed i loro mariti? Questa ragione salta agli occhi. Le principesse sono collocate per nascita molto più al disopra della generalità delli uomini di quel ch'esse ne siano al disotto pel sesso, e non si è giammai creduto ch'esse non avessero il diritto dioccuparsi di politica; all'opposto si è loro riconosciuto il diritto di prendere, a tutti gli affari che si agitano intorno a loro, ed ai quali possono trovarsi mischiate, l'interesse generoso che provano naturalmente tutti gli umani. Le dame delle famiglie regnanti sono le sole alle quali si riconoscano gli stessi interessi e la medesima libertà che agli uomini, ed è precisamente fra loro che non si trova inferiorità. Dovunque e nella misura colla quale si è posto alla prova la capacità delle donne pel governo, furono sempre trovate all'altezza del loro compito.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161