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      Questo fatto concorda colle conclusioni generali che sembra suggerire l'esperienza tuttora imperfetta delle tendenze speciali e delle attitudini caratteristiche delle donne, quali le donne furono fin qui. Non dico, quali continueranno ad essere, poichè l'ho già dichiarato più di una volta, io credo essere presunzione asserire ciò che le donne sono o non sono, ciò che possono essere o non essere in forza della loro naturale costituzione. In luogo di lasciarle sviluppare spontaneamente si sono fin qui tenute in uno stato così opposto alla natura ch'esse hanno dovuto subire modificazioni artificiali. Niuno può affermare che se fosse permesso alla donna di scegliere al par dell'uomo la sua via, se non si cercasse che di darle la piega voluta dalle condizioni della vita umana e necessaria ai due sessi, vi sarebbe stata differenza essenziale, ovvero una differenza qualunque nel carattere e nelle attitudini che verrebbero a svilupparsi. Dimostrerò or ora che fra le attuali differenze, le meno contestabili possono molto bene essere il prodotto delle circostanze senza che s'abbia differenza nelle capacità naturali. Ma se si considerano le donne quali l'esperienza ce le dimostra, si può dire con maggior verità, che non per tutt'altra proposizione generale delle quali esse siano il soggetto, che i loro talenti sono generalmente rivolti verso la pratica. Tutto quel che la storia racconta delle donne sì nel passato che nel presente lo conferma e l'esperienza di tutti i giorni lo conferma non meno.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161