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      A quest'epoca, le belle arti erano agli occhi delli uomini, la più nobile cosa nella quale un uomo potesse illustrarsi; le belle arti davano allora le distinzioni che non si acquistano oggi che colla politica o la guerra; per esse si guadagnava l'amicizia dei principi, e si entrava in piede d'eguaglianza colla più alta nobiltà. Oggi, gli uomini di qualche vaglia trovano da fare qualche cosa di più importante, per la loro fama ed i bisogni del mondo moderno, che non la pittura, e non si trova guari un Regnold od un Turner (dei quali non pretendo determinare il rango fra gli uomini eminenti) che professino quest'arte. La musica è d'un ordine affatto diverso, e non esige la stessa potenza di spirito, e sembra dipendere dippiù da un dono naturale: per cui si può meravigliare che niuna donna sia stata un gran compositore: ma tuttavia questo dono naturale non rende capaci delle grandi creazioni senza studi che assorbono tutta la vita. I soli paesi che abbiano prodotto compositori di primo ordine nel sesso maschile stesso sono la Germania e l'Italia, due paesi nei quali le donne sono rimaste ben addietro della Francia e dell'Inghilterra per coltura intellettuale e speciale; esse vi ricevono per la maggior parte poca istruzione, e di rado vi si coltivano le facoltà superiori dello spirito. In questi paesi si contano a centinaia e probabilmente a migliaia, gli uomini che conoscono i principi della composizione musicale, e le donne soltanto per decine. In sorta che, dietro le proporzioni, noi non possiamo chiedere con ragione che una donna eminente per cento uomini di valore; ed i tre ultimi secoli non hanno prodotto cinquanta grandi compositori di sesso maschile così in Germania come in Italia.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





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