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      Oltre le ragioni che abbiamo date, ve ne sono altre che permettono di spiegare perchè le donne rimangono indietro delli uomini nelle carriere che sono aperte ai due sessi. Dapprima, pochissime donne hanno il tempo di occuparvisi seriamente: questo può sembrar paradossale; è un fatto sociale incontestabile. I particolari della vita reclamano anzitutto una gran parte del tempo e dello spirito delle donne. Dapprima è la direzione della casa, la domestica economia, che occupa per lo meno una donna per famiglia, e generalmente quella che è giunta ad età matura, e che ha dell'esperienza, a meno che la famiglia non sia abbastanza ricca per abbandonare ad un domestico questa cura e sopportare lo sciupio e le malversazioni inseparabili da questo modo d'amministrazione. La direzione di una casa quand'anche non esiga molto lavoro, è estremamente grave allo spirito; essa reclama una vigilanza incessante, un occhio al quale nulla sfugga, e presente a tutte l'ore ad esaminare e risolvere questioni previste od impreviste, che la persona responsabile può difficilmente bandire dallo spirito. Quando una donna appartiene ad un rango o si trova in uno stato che le permette di sottrarsi a questi incarichi, le restano ancora a dirigere i rapporti della famiglia con ciò che si chiama la società. Meno quei primi doveri le tolgono tempo e più gliene assorbono questi: sono i pranzi, i concerti, le serate, le visite, la corrispondenza e via, via. Tutto questo è al disopra del dovere supremo che la società impone alle donne, è quello di rendersi piacevoli.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161