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      L'opinione delle donne ha esercitato una notevole influenza anche per un altro rispetto: essa fu stimolo poderoso a tutte le facoltà dell'uomo non coltivate nella donna, e ch'esse aveano, per conseguenza, bisogno di trovare nei loro protettori. Il coraggio e le virtù militari, hanno sempre trovato alimento nel desiderio che gli uomini sentono d'essere ammirati dalle donne, l'influenza di questo stimolo si è esercitata anche all'infuora da questa classe di qualità eminenti poichè, per un effetto naturalissimo della posizione secondaria delle donne il miglior mezzo di piacer loro e farsene ammirare fu quello di occupare un rango elevato nella considerazione delli uomini. Dall'azione combinata di queste due specie d'influenza delle donne è nato lo spirito di cavalleria il cui carattere era di unire il tipo più elevato delle virtù guerriere a virtù di indole affatto opposta, la dolcezza, la generosità, l'abnegazione personale verso le classi non militari, ed in generale senza difesa, una sommessione speciale alla donna ed un culto pel suo sesso che si distingueva da tutte le altre classi d'esseri deboli per l'alta ricompensa che la donna poteva accordare volontariamente a quelli che si sforzava d'ottenere il suo favore, in luogo di costringerla colla violenza all'obbedienza. La cavalleria, è vero, rimase deplorevolmente ben lungi al suo tipo ideale, più ancora di quel che la pratica non resti indietro dalla teoria: è tuttavia uno dei più bei monumenti della storia morale della nostra razza, è un esempio notevole di un tentativo organizzato e concertato da una società in disordine per proclamare e mettere in pratica un ideale morale ben superiore alle sue istituzioni ed alle sue condizioni sociali: ecco quel che l'ha fatta fallire nel suo principiale oggetto, e tuttavia non è stata interamente sterile ed ha lasciato una sensibilissima impronta, ed estremamente preziosa sulle idee ed i sentimenti dei tempi posteriori.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161