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      Dal che si deduce, che la vita dell'anima è del tutto diversa da quella del corpo. La vita del corpo si misura da aurora a tramonto e da tramonto ad aurora, a giorni, a mesi, ad anni, e quella dell'anima invece.... e s'interruppe bruscamente.
      L'altro rise. Il suo riso era così beffardo.
      - Non continui? domandò.
      - Mi manca il termine.
      - Od il concetto. Pazzo! L'uomo non ha anima. È un animale rapace, sentenziò l'uomo dagli occhi grigi.
      Le chiazze sul volto dell'altro si accentuarono.
      - La ho. La sento! esclamò con persuasione.
      - Ed allora fatti frate!
      L'altro fece un gesto di scherno.
      - Studio filosofia. Appunto perchè ho un'anima sono ateo, sono anticlericale, sono libertario! esclamò. - Come devo odiare tutti coloro i quali metterebbero in ceppi il mio corpo, così devo odiare la religione, perchè essa mette i ceppi al mio spirito. Schiavo di nessuno, nè nell'anima nè nel corpo!
      - Già. Ma intanto, mentre c'è tanto bisogno di chi diffonda le nostre idee, i nostri sani e santi principi, tu perdi il tuo tempo studiando filosofia, osservò l'altro con scherno.
      - Io lavoro.
      - Che cosa fai?
      - Parlo! Propagando le nostre idee.....
      - Non abbiamo bisogno di ciarloni. Vogliamo gente che lavori!
      - E tu, che cosa fai? domandò il più giovane, mentre un grande colpo di tosse ne scuoteva lo scarno petto.
      - Questo, disse l'altro e, alzatosi, avvicinò un elegante stipo di legno lucidato, dalle grosse borchie di bronzo giallo, caldo.
      Premette una suola ed aprì una porticina. L'altro vide alcuni ordigni di metallo giallo, piccolini, rotondi, lucidi.


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I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134