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      Eppoi perchè solennizzare una data così indifferente; la problematica nascita di quel Gesù, del quale non si sapeva neppure se fosse esistito? Ma anche se davvero visse, perchè tante feste per la nascita di un fanciullo ebreo, e di un ebreo per giunta, del quale la superstizione si era impossessato, per celebrare le sue orgie?
      Il Natale? Bisognava toglierlo dal calendario. Il 25 dicembre doveva diventare giorno lavorativo, ed in quel giorno venir dato al popolo un altro giorno festivo; p. e. il Natale dell'anarchia. La data era indovinata. Attorno al Natale nasce il sole, il quale incomincia la sua ascesa e festeggia il suo trionfo sopra le tenebre. E non trionfa anche il sole dell'anarchia sulle tenebre dell'autoritarismo ieratico, civile e militare?
      Odiava le feste dell'anno ecclesiastico. Esse concorrevano a perpetuare l'errore. Chiesa e feste religiose, ecco le due cose, che andavano cancellate, per rendere laica la società.
      Domani.
      Il popolo si ostinava a celebrare ancora il Natale; le autorità vi aderivano vilmente e, quello che era peggio, molti che la pensavano come lui bruciavano il loro incenso alla superstiziosa costumanza. Ebbene. Non avevano da lamentarsi, se verrebbero coinvolti, domani, nella giusta punizione, nella grande vendetta.
      Nemesi! Vendetta! Egli era il vendicatore! Voleva lanciare la bomba. Era quella l'ultima conseguenza della sua evoluzione.
      Una evoluzione magnifica, perchè egli si vantava grande pensatore; una rapida evoluzione da ragazzo credente, da socio di un circolo cattolico all'anarchia.


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I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





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