Pagina (56/134)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Uno sguardo al cadavere ai suoi piedi. Un grande scatto di odio, contro i cristiani. Sono essi la causa della sua sventura. Ogni male viene dai cristiani. Un grande rimpianto. Muore il più grande cantante di ogni tempo.
      Vibra il pugnale e se lo caccia nel petto. L'acciaio freddo, freddo, entra lentamente nelle sue carni,... sente brividi di morte...
     
     
     
     
     
      Primo intermezzo
     
      Il vento soffia impetuoso, e sbatte la neve contro le lastre, scuotendo i telai delle finestre; passa sibilando per le vie, agita i fili del telegrafo e del telefono, che corrono sulle case, producendo certi suoni, i quali sembrano melanconici lamenti, che scendono dall'alto; e poi le campane di tutte le chiese incominciano a suonare a gran festa. Annunziano che il Verbo si è fatto carne ed abitò tra di noi; annunziano la grande Natività.
      In una povera stalla, nel rigore dell'inverno, nelle tenebre della mezzanotte, viene alla luce un piccolo fanciullo ebreo; la giovanetta madre lo avvolge in un pannolino e lo reclina nel presepio. Questo Bambino è il Verbo incarnato, e attorno a questa culla gravitano i destini dell'umanità.
      Il suono giulivo delle campane supera il sibilare del vento, che per qualche tempo non viene udito, supera il gemito lamentoso delle condutture aeree, e sembra voce di angeli che nelle tenebre di un secolo, nel quale imperversano i venti delle passioni, trionfa il gelo dell'egoismo più brutale e l'umanità si lamenta per inaudite sofferenze, annunziano il grande mistero dell'amore di Dio e auspicano pace agli uomini di buon volere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





Verbo Natività Bambino Verbo Dio