Pagina (80/134)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Come volano questi mesi! sembra un sogno. Sono già passati l'estate e l'autunno; è passato l'inverno temuto, ed egli non se ne è quasi accorto, non ha sentito il freddo invernale, così rigido, così temuto ai piedi delle Alpi. Già; quando si lavora.
      Ricorda di spesso l'antico sogno. Là il tempo gli era passato quasi con maggior lentezza. Già. La vita è un sogno e nel sogno si vive quasi una vita novella.
      Il lavoro; la tensione grande, infinita delle proprie forze! Dio mio, come passa presto la vita!
      Le truppe imperiali scendono le Alpi e si riversano in Italia. Barbarossa è furente. I fuggiaschi raccontano delle sue collere infinite. Ha giurato di distruggere quanto si opporrà al suo passaggio; vuole punire la superbia dei lombardi; chi gli cade nelle mani viene scannato; non usa misericordia a nessuno. Tutte le città, nelle quali s'incontrerà per via, verranno date alle fiamme; rischiareranno la sua via; ed Alessandro ha da diventare il suo cappellano umile e devoto; perchè egli è l'imperatore e perciò il capo universale della Chiesa e dello stato; nel suo petto sono due sorgenti, dalle quali sgorga ogni legge, la civile e l'umana; egli è l'arbitro del mondo. Ciò che egli vuole ed approva è buono; cattivo ciò che egli non vuole o condanna; la sua volontà è legge e doverosa ogni cosa voluta da lui. Non è Dio l'autore delle leggi, neppure il Papa, ma soltanto lui, Barbarossa!
      Così gli riferiscono i Fuggiaschi, ed il suo cuore divampa di sempre maggior sdegno; un oltraggio sì grande alla patria, all'Italia, a Milano, a Alessandro!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





Alpi Alpi Italia Alessandro Chiesa Dio Papa Barbarossa Fuggiaschi Italia Milano Alessandro