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      «Di grazia - disse Corinna - eleggiamo tra noi una, che commandi alle altre e sia ubidita; perché invero la ubidienzia così in una casa, come in una città è non pur utile, ma necessaria quanto altra virtù e così verremo ad esser tutte conformi di volere». Piacque il consiglio di Corinna alle altre donne e così di commun consenso elessero per loro Regina Adriana, per essere donna di nobilissimo ingegno; e benché fusse assai attempata, come quella che passava li cinquanta anni, era nondimeno molto piacevole e di benigna ed allegra natura. Onde avendola esse eletta e giuratole obedienza mentre sarebbono in tal compagnia, ella accettando tal carico cortesemente, disse loro:
      «Per esser io la più vecchia di tutte, ben mi si acconviene tal peso, qual voi mi avete dato, ma nel rimanente vi son ben delle altre in questo collegio, che sarieno molto più degne di me; pure, poiché vi è così per vostra cortesia piacciuto, io ve ne ringrazio ed accetto graziosamente il governo e reggimento impostomi e vi prometto mantenervi giustizia e così governarvi come a fedeli suddite si conviene». E dopo breve spazio, fatte tutte sedere intorno la bella fontana sopra alcune seggie di bosso a studio fatte, così aggiunse:
      «Io mi aveva imaginato, poiché a tutte incresce lo star ociose ed avemo tante ore di giorno, che per passarci el tempo noi novellassimo sopra diverse materie, secondo che mi fusse venuto in animo; ma ho mutato pensiero e piacemi (poiché tutt’oggi non fate altro che lamentarvi de gli uomini e dirne) che ’l ragionamento nostro sia apunto in questa materia.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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