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      O sorella mia cara, apunto da questi più savi, da questi gatti maimoni, ci bisogna guardar la nostra simplicità ed anzi a questi, che vi fanno il morto inanzi per amor vostro, con occhi pietosi e con parole lusinghevoli, non gli credete punto. Imaginatevi pure che essi sono come l’orologio falso, che segna ventidue ore, benché non siano a pena le quatordeci. Questi tali non accettano mai alcuna nel loro ingrato cuore, ma fingendo con cadauna d’esserle suo soggetto ed amarla svisceratamente, in un medesmo tempo pongono insidie a quante ne veggiono, tutte tentano, tutte ingannano, a tutte dicono le istesse parole e tendono le medesime reti; tutte fanno per loro, pur che possino averne alcuna in lor balia. Questi, se hanno da natura qualche lodevole e bella parte, o grazia, o bellezza, o virtù, o simile, sono tanto superbi e vanagloriosi che presumeno e par loro, che tutte le donne lor siano obligate; se perciò s’accorgono di esser amati, vogliono subito esser compiacciuti, se vi trovano dificoltà e resistenza subito si sdegnano e fingono di voler ritor loro quel cuore, che lor non hanno mai dato. Si lamentano che non sono amati, perché non ne veggion segno alcuno, come essi vorrebbono; e credetemi certo che questi tali, che non tendono ad altro fine che a voler questi segni, sono generazion perfida e della natura de gli Ebrei, e non amano punto, anzi odiano mortalmente. Il che si vede chiaro, perché qual volta lor vien fatto di acquistar ciò che bramano, ottenuta la vittoria con ingannar qualche povera giovene, subito la sprezzano ed abbandonano e per non averle obligo alcuno d’amarla, si fanno anco ragione con finger di non creder che la tale abbia lor concesso alcun favore, vinta da grande amore che gli porti, ma così per capriccio e per sfrenatezza.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





Ebrei