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      Il che non fanno essi, che potendo esser buoni ed emendar la lor natura come, volendo, potriano per la perfezion dell’intelletto che hanno, per la maggior vivezza de gli spiriti, come è detto, non vogliono adoprarlo, né affatticarsi in corregger la lor sensualità e così seguono di male in peggio, di maniera che, per natura e per volontà, sono cattivi e si sforzano anco di far cattive noi altre».
      «Dunque - disse Elena - la bontà di noi donne non è per volontà, ma per natura ed essendo di natura noi manco inclinate al male che gli uomini, astenendosene, il merito non è nostro, o poco, e non astenendosene il peccato è grave, e quasi volontario per la poca forza che ci fa la nostra inclinazione; dove essi, che sono quasi sforzati, come avemo detto, quando per gran virtù se ne astengono, il merito e la bontà loro è grande e notabile».
      «Eccovi qui - ritolse Cornelia - che infin qui voi pur confessate che noi siamo di miglior complessione e natura create de gli uomini, poiché in ciò fondate tutta la vostra ragione e per consequente più perfette e degne di loro; ma voi poscia errate a credere che essi meritino più di noi, ritenendosi dal mal operare per aver maggior tentazione e più possente di noi. Il che non concedo, perché molte volte si sono trovate delle donne in gran numero che patiscono maggior violenza dei sensi che molti uomini, poiché se ben naturalmente nell’uomo è più inclinazione, gli è perché di sua natura è più capace e più disposto alla volontà; ma non resta per ciò che la donna parimente in se stessa non sia occupata ed impugnata da tutte queste forze naturali e potenze dell’anima, e non sia inclinata da tanta volontà di quanta può esser capace nel suo esser ed abilità, sì come veggiamo per esperienzia di due vasi, uno grande e l’altro piccolo, che essendo ambidue pieni d’acqua, non è dubbio che il grande ne tien maggior quantità che il piccolo, tuttavia non resta che così il piccolo, come il grande, non sia pieno, colmo e occupato in se stesso di quella quantità d’acqua della quale el mastro nel fece capace.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





Elena Cornelia