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      «Sì - rispose Corinna - e che serbasse le leggi di natura, cioè far ad altrui quel che vorrebbe a sé che fusse fatto».
      «Non serbò già questa pietà che voi tanto nelle donne lodate - disse Lucrezia - verso il padre, quella Tullia che sofferse di calpestar co i cavalli il corpo del morto padre, dicendo a chi ne la improverava, non esser maggior dolcezza quanto il vendicarsi de suoi nemici».
      «Certo sì - ritolse Corinna - che costei fu un mostro di natura, né si trova un altro tale; però ella non uccise il padre, per quanto si legge, se ben per isdegno dopo ucciso, si lasciò trasportar a tanta sceleratezza. Ma questo vol dir nulla rispetto alla continua pietà che in generale hanno tutte verso e padri e fratelli e figliuoli e mariti ed altri parenti. Erigona sorella di Oreste non morì per dolor della sua morte? Che fece Cassandra sorella di Ettore? Che oprò la moglie de Itaferne per salvar il fratello dalle man di Dario? Poiché essendoli stato preso il marito, i figliuoli e ’l fratello da Dario e con preghi e pianti avendo ottenuto di poter liberar uno de i prigioni, qual più a lei piaceva, ella lasciò ’l marito, né si curò de i figliuoli, ma solo elesse il fratello? Dicendo che marito e figliuoli ne potea aver a sua volontà, ma non più alcun fratello, essendogli già morto il padre e la madre inanzi. Lascio di raccontar di molte altre, che saria lungo a dirvi. Ma che diremo all’incontro della crudeltà de’ fratelli verso le sorelle; taccio del tor loro la robba, che è una cortesia, poiché si trovan tanti che le hanno miseramente morte.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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