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      Che vi par di Tolomeo, che uccise la sorella Euridice che gli era ancor moglie, per torsi una meretrice? Di Cambise, che ancor egli ammazzò la sorella, che si avea tolto per moglie, perché piagneva la morte de un altro fratello che egli avea fatto uccider? Lascio di contar il pietoso caso della sorella de gli Orazi, che piangendo la morte di suo marito, che era uno de gli Curiazi statoli da i fratelli ucciso, essi ancor ella per isdegno crudelmente amazzarono. Quanto fu crudele l’inganno del Ceraunico Tolomeo verso la sorella Arsinoe? Che finse di sposarla e le giurò ogni fedeltà e poi le uccise i figli e la spogliò del regno? Si pongono questi pochi essempi di persone famose e segnalate, perché non scrivono gli istorici gli infiniti casi delle persone di bassa taglia, ma imaginatevi che ogni dì ne occorrono e rimangon sepolte e dimenticate nell’oblivione dal tempo. Or, che diremo della pietà delle madri verso i figliuoli? Quanto fu dolce cosa a Rutilia il lasciar i commodi della patria per seguir il figliuolo bandito, dicendo poter meglio soffrir il lungo essilio che il gran desiderio di lui. Quanto fu grande l’amor di Tomiri verso il figliuolo ne fa fede la gran vendetta che ella fé poi sopra Ciro. Né fu poco l’amor di Agrippina verso Nerone, che avendo dall’oracolo inteso che il figliuol suo sarebbe imperatore, ma che uccideria la madre: ‘uccida pur, disse, e sia egli imperatore’ e così egli adempì poi la predizione. Né fu solo in questa crudeltà, perché si legge di Antipatro che al simile uccise la madre ed altri suoi parenti.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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