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      Guai al mondo se non vi fussero le donne, non vi sarebbe alcuna allegrezza, alcun ornamento, alcun ristoro di tante miserie, per questo essendo elle sì degna e cara cosa, il Signore le [...] maggior numero che gli uomini e si dovrebbe per ciò quando nasce una figliuola far festa solennissima per tutto il parentato, ma per lo contrario, quando si dice ad un padre, ella ha fatto una puttina, subito torce il muso, si turba e si sdegna contra la propria moglie. E quanti che per ciò lor danno mala vita, quasi che elle sole l’abbin generate, e non essi ancora e non voglion veder le lor figliuole, il che tutto procede da gran malignità, che ove dovrebbon rallegrarsi del nascimento d’una fanciulla, la qual si alleva ùmile e quieta e bene spesso gli aiuta a governar la casa e loro medesmi con diligenzia e con amore, bramano che gli nascano de maschi, che venuti in età lor dissipino la robba e stiano su la mela, sempre in pericolo di esser ammazzati o d’ammazzar altri ed andar essi in bando o che giuochino o sposino qualche trista, o che per cupidigia di voler essi governar la casa e distrugger a lor modo la facoltà, gli bramino la morte e non veggiano l’ora che escano lor de piedi. Questi sono li fausti, le gioie, le allegrezze, che si cavano di maschi, per lo più, come ogni giorno se ne vede l’esperienza, il che non occorre delle figliuole, che non gli danno altro fastidio che di darle la dote con cui comprino i mariti; che perciò debbono esser lor di ragione obligati, benché la cosa riesca al contrario».


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220