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      «Io m’accorgo che volete entrar ora in una discordia da non finir si presta; e perché veggio che ’l sole ormai vuol lasciarci per dar lume all’altro emisfero, però parmi che per questa volta s’abbi assai ragionato e che non abbiamo a star ora più qui con le nottole all’aria. Però come vostra Regina v’impongo, che rimettiate questa risoluzione a dimani e così ordino e metto in obligo Corinna di risolvervi questo dubbio e supplir a tutto quello che oggi s’avesse mancato». E con ciò levatasi in piedi fece come svegliar e levar le altre, le quali internate nel lor ragionamento a pena se aveano accorto della sopravenuta sera e discorrendo ove avrebbono per il giorno seguente a ridursi:
      «Come - disse Leonora - ove se ha dato il principio, bisogna ancora al cominciato discorso dar fine. Anzi, accioché più per tempo possiamo proseguire, vi invito, vi prego e, se posso, vi comando, che veniate tutte dimattina a desinar meco che averemo più spazio e comodità, sì di ragionare come anco di venir a goder questo mio giardino, il qual per oggi avete poco goduto». E tanto seppe loro persuadere che elle astrette dalla sua gran cortesia, le promisero tutte di tornar il giorno venturo. E con questo andatesi prima, per poco tempo a diportare tra l’ombre e frescura di quegli arbori, togliendo al fine licenzia l’una dall’altra, si dipartirono tutte da Leonora, con disegno secondo la promessa di tornarvi la susseguente mattina a dar la dovuta conchiusione all’interlasciata proposta.
     
     
      GIORNATA SECONDA
     
     
      Era già la fresca e rubiconda aurora comparsa alle finestre di Oriente ed essendo tutto il cielo nel rimanente tra bianco ed azuro di purissimo aere vestito, dava indizio a mortali che bellissima e chiara la sussequente giornata esser dovea.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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