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      «Ieri Lucrezia, voi mi proponeste un dubbio di molta importanza, sopra il quale non pensate già che io questa notte abbia punto studiato, che io per sì fatta novella, non avrei voluto perder i miei sonni, tanto più che è cosa tanto facile da dichiarire; che se ’l tempo ci avesse servito, o la Regina permesso infin iersera pienamente avrei satisfatto alla vostra dimanda; la quale è, donde nasce che con tutto che gli uomini siano così malvagi, come in tanti modi avemo provato, molte donne ancor che buone e savie non ischivano di amarli tenerissimamente. Al che rispondendo dico che ciò può da tre cagioni procedere: prima è da considerare come amino queste donne, cioè se di amore sensuale e se da quello si lasciano trasportare a cose illecite; il che nasce da troppo lor semplicità e per compiacere a chi amano, che è ’l solo difetto che hanno le donne, non però tutte; ma che volete fare, poiché solamente Iddio è senza mancamento e di questa sola tassa c’hanno alcune già si è tanto detto, che non occorre più che dire. Queste tali amano gli uomini ancor che gli conoschino indegni d’esser amati; percioché da prima, che gli hanno conosciuti, essi (come si è detto tante volte) s’infinsero buoni ed amorevoli verso di loro; il che se ben poi hanno col tempo scoperto esser il contrario, hanno fatto già l’abito in tal amore e non hanno, o non ponno distorsene, perché ben sapete il proverbio che:
     
      Piaga per allentar d’arco non sana.
     
      S’anco l’amore è di parentela, o di onesta amicizia verso questi uomini e le donne ch’egli amano comprendon molto bene la loro malvagità, né perciò si rimangono di esser loro benigne e favorevoli, questo è tutto per soprabondante carità e bontà nostra, con la qual imitamo la divina clemenza, che ama e favorisce tutti noi sue creature; ancor che mille e mille volte all’ora tanto l’offendiamo e poco le siamo corrispondenti in amore.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





Lucrezia Regina Iddio