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      Né vi dico perciò, che ancor noi che abbiamo il voler libero, siamo sforzate da essi no, ma che ci inclinano maggiormente, perché siamo soggetti più disposti per natura alla pietà e all’amore. Così si vede anco nelle altre amicizie, che una donna presto se amicherà con un’altra e mantenirà meglio l’amore che non fanno gli uomini tra essi».
      «Voi dite il vero - disse Lucrezia - che questi aspetti hanno una gran forza però condizionata sopra di noi e spezialmente in casi d’amicizia, che mille volte m’è accaduto di veder in una chiesa, o su alcuna festa, o convitto tal persona così donna come uomo, che peraventura non sarà né bello, né avrà alcuna grazia apparente, né so chi che sia ed a prima giunta mi piace tanto, e me le affeziono in guisa, che immediate desidero pigliar la sua amicizia, dico parlando onestamente; ed all’incontro sarà tale che mai mi averà fatto alcun dispiacere ed avrà seco mille belle parti, pure io veggendolo l’abborrirò di maniera che non lo potrò mirare in faccia. Deve dunque proceder da queste cagioni superiori e non dalle persone questi effetti così diversi, né sapeva io imaginarmi la causa».
      «Così è - soggiunse Corinna - quelli che amate hanno con voi convenienzia di punti di stelle nel nascimento. Suole anco nascer amore tra le persone per la conformità delle complessioni e di sangui e per la proporzione dei costumi, secondo quella sentenzia che ogni cosa ama il suo simile».
      «Signora sì - rispose Cornelia - ma per la malignità de gli uomini, benché vi concorrino tante convenienzie, di raro si trovano queste così rare ed inseparabili amicizie tra essi medesmi e tra essi e noi, perché infra che come si è detto, sono poco amorevoli, ed infra che essendo per lo più di natura superbi e vani, stanno tanto su questa sciochezza di voler farsi stimar ed esser riputati da ognuno con usar certi costumi schifi, mostrando far per cortesia quel che fanno per arte, che in vece di onorar gli amici disonorano l’amicizia e le sue sante leggi che non patiscono alcuna affettazione ed in ciò si mostrano non meno sciocchi, che disamorevoli, poiché par che non sappino che diferenzia sia dal praticar con cui si vuole esser tenuto vero amico, al conversar che si fa con li conoscenti solamente».


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





Lucrezia Corinna Cornelia