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      «Certo - disse Cornelia - che il più delle volte io mangio del pesce perché mi sa meglio che la carne e mi conferisce anco».
      «Voi - rispose Corinna - dovete esser di complession più tosto calida e secca, perché il pesce a i flematici è molto nocivo e, benché sia dilettevole al gusto, è di leggerissimo nutrimento per la sua gran umidità, essendo che egli mangiato si resolve nel suo proprio elemento che è l’acqua, nella qual è nato e nutrito».
      «I pesci - disse la Regina - si perseguitano così nel mare, come gli altri animali ed uccelli in aria ed in terra?».
      «Signora sì» rispose Corinna.
      «Quali pensate voi che siano in maggior numero - disse Elena - gli animali terrestri, gli uccelli in aria o i pesci nell’acque?».
      «È opinione comune di savi - dice Corinna - che senza comparazion sia maggior la quantità di pesci che de altri animali».
      «E questo - disse la Regina - da che dicono che proceda?».
      «Io non mi ricordo averlo letto - rispose Corinna - ma non si può giudicarlo, perché sì come affermano che sia più intensa l’acqua che la terra, così bisogna credere l’ampiezza del contenuto dall’ampiezza del continente. Oltra che non trattando l’uomo nelle concavità dell’acque, dove sono i nidi de i pesci, hanno essi maggior comodità di moltiplicare, non avendo chi gli disturbi o impedisca i luoghi loro, di modo che sono gli abitanti essi soli dell’acque».
      «Questa ultima ragione - rispose Leonora - io ve approverò, ma la prima non vi concedo, perché se per la maggior ampiezza del loco dovesse esser più ampia la moltitudine de gli abitanti, bisogneria che gli uccelli fussero in più numero de gli altri animali; percioché qual parte è più ampia dell’aria?


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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