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      Né si dovria cercar di tor tanti medici ne i bisogni, perché spesse volte le varie ed incerte opinioni de diversi medici sono causa della certa morte delli poveri ammalati».
      «Basta - disse Cornelia - voi parlate benissimo, ma ritornando al caso nostro, con tutto ciò che si è ragionato di stelle, di aria, di uccelli, di acque, di pesci e di tante qualità di animali, di erbe e di piante, non si ha già ritrovato cosa ancora di tal virtù, che potesse far mutar animo a questi uomini per tenir conto di noi e per amarci di buon core come meritamo».
      «O - disse Lucrezia - si dice che la virtù sta non solo nelle erbe, ma anco nelle pietre e nelle parole».
      «Le pietre anco - disse Corinna - hanno ben certo particolar proprietà per oprar diversi maravigliosi effetti, ma a questo che dite, non credo già che vaglia alcuna di esse.
      «Ho udito dire - disse Lucrezia -, che la pietra detta elitropio rende la persona invisibile, credetelo voi?».
      «Lasciamo le favole - rispose Corinna -. Molte sono le pietre virtuose. Il corallo rosso o bianco ha occolta virtù contra il morbo caduco, stagna il sangue del naso postavi la sua polvere con draganti ed acqua d’orzo e contra il flusso bevuta e tolta in pillole giova a quelli che sputano sangue. La pietra lapis lazuli è molto ottima contra la maninconia, alla passion del core ed alla milza. Il diamante è di frigidissima natura, e tale che è veneno ed è così forte, che niuna cosa lo spezza, salvo che il sangue del becco».
      «Ed il diaspro - aggiunse la Regina - non è buono a stagnar il sangue?


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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