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      E per ciò non è degno che alcun gentil spirito si perda (come molti fanno) acciecato da una bella vista dietro questi frali apparenze, amando con troppo disordine quella parte che non è così meritevole e che presto manca, non avendo risguardo a quella che più importa e che è più degna d’esser amata».
      «Oh - disse la Regina - non dite così, che un bel viso ha una gran forza per traer gli animi ed accender le viscere e parmi che la virtù de due begli occhi sia bastante a volger un monte, non che un cuore di vago giovane, che sia disposto a questi accidenti e passioni d’amore; oh, quanto importa quel che si vede, molto più di quel che non si vede».
      «Allora - disse Corinna - voi dite il vero, che in un improviso cosa che piace e che si vede, ha molto più forza di quel che non si vede così in un subito, ma dato tempo all’uomo ed occasion di praticar con la bella di corpo e con la bella di mente in un tempo istesso, non è dubbio che se ben a prima giunta gli piacerà più la prima, tuttavia scoprendola poi di sciocche maniere, ignorante o superba e sfacciata, non è dubbio dico, con tutta la sua bellezza, che non potrà, o non dovrà amarla di caldo e sviscerato amore. Dove all’incontro, conversando con la men bella di viso, pur che non sia un mostro e comprendendola di gentil natura e di bello intelletto, savia, accorta e bene accostumata, o signora, che mi direte voi d’una tal creatura? Che se non sarà bella sarà tutta grazia e questa grazia averà tal forza che gli occhi non belli farà parer bellissimi e la bocca proferendo belle parole con grazioso soriso, parrà bellissima, e così per la vivacità dello spirito, che in lei si trova pronto e svegliato, riesce costei tutta acconcia, e garbata e, se non in un subito, però di ora in ora si va scoprendo ricca di bellezze interiori, di modo che si veggiono ancor esse benché col tempo e nelle parole e ne gli gesti e nelle opere virtuose.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





Regina Corinna