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      Battista Borbone Marchese del Monte Santa Maria, che ha pochi pari nel mondo, così per guidare bene uno essercito in campagna, come per saper custodire qualonque città, che sotto il suo regimento si difendesse. L’artigliarie e li archibugi in somma - disse la Regina - sono la rovina de valorosi cavalieri de i nostri tempi, che per questo impedimento non possono dimostrar chiaramente il lor valore, né l’animo, né le forze per grandi che siano vi ponno resistere».
      «Al manco al tempo antico - disse Cornelia - potevano essercitarsi senza questi rispetti; e come dovevano parer buono, come si legge, quei cavalieri che con la fortezza del cuore e la gagliardia delle braccia si acquistavano la vittoria».
      «Vorrei che fusse quel tempo - disse Leonora - che vorrei che noi donne tutte si armassimo come quelle antiche Amazzone ed andassimo a combattere contra questi uomini. In ogni modo è opinion commune, che vi siano al mondo più donne che uomini; ed in quello che mancarebbe la nostra delicatezza, per non vi esser avezze, suppliressimo co ’l maggior numero».
      «Certo - disse la Regina - che quanto a me vi lasciarei ben andar sola a questa impresa, perché son donna di pace».
      «Egli è - disse Corinna - perché noi non si degneressimo di far battaglia con nostri minori, che quanto al resto, se ben siamo più deboli di forze, per la ragion che avemo dal canto nostro, la vittoria sarebbe certa per noi».
      «Credolo - disse Lucrezia - ma che impresa di grazia, cara Leonora, portareste a questa gran guerra».


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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