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      «Sta bene - disse la Regina - ma quei ricci, quei corni, che tanto danno che dire a gli uomini, che ne dite voi? Mi spiace anco a me questa usanza».
      «Dico - rispose Corinna - che ancor essi si ponno, non pur sopportar, ma concedere e lodare non meno che si faccia ogni altro attilamento di noi donne, perché questo non è altro che un modo, una usanza ed un passatempo nostro e quando è fatto con giudicio e con maniera mediocre apporta molta grazia al viso. Ma che hanno di grazia da impacciarsi gli uomini, se noi si volgemo i capelli più ad un verso che ad un altro? E se si ingegnano di parer belle in tutti i modi, facendo dei nostri capelli ciò che ne piace poi che siamo nate per allegrar ed adornar el mondo?».
      «Vi son ben di quelle - disse Lucrezia - che non paiono buono con tal foggia di ricci, ma credo che ciò avenga non dalla creanza, ma dal lor poco giudicio, che non si fanno acconciare secondo il lor viso, sì come anco di quelle che non si fanno accommodar le vesti intorno, che par che gli caschino da dosso e gli bracciali, che gli vadino fino al comito o sì fatte innavertenze, che le fanno parer sgarbate e disconcie fuor di modo. Perché in ogni cosa dovemo fuggir gli estremi più che si puote; come anco di quelle che vestono colori, che non si confanno alla lor carnagione, nelle qual cose alcuna talor manca ben di giudicio e porge occasion di rider alla gioventù, che non ha altro, che far che burlar e farsi beffe di noi».
      «Egli è il vero - rispose Cornelia - ma ogni donna non può esser perfetta in ogni cosa; e poi quelle che ciò fanno deono aver altri pensieri per capo di maggior importanza; e benché desiderino di seguir l’uso delle altre e di parer buono, tuttavia non vi mettono molto studio, non vi pensano troppo.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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