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      In questo territorio si stabilė la tribų nota nella storia col nome di Latini, o meglio di antichi Latini (prisci latini), cosė chiamata pių tardi per distinguerla dai comuni Latini dimoranti oltre i confini sopra indicati.
      Ma la zona occupata da questo popolo, il Lazio, non č che una piccola parte della pianura dell'Italia centrale. Tutta la regione a settentrione del Tevere č per i Latini un territorio straniero, anzi ostile, cogli abitanti del quale non riuscivano possibili nč una alleanza perpetua, nč una durevole pace, tanto č vero che l'armistizio si conchiudeva a tempo determinato. Antichissima č la delimitazione dei confini del Tevere verso settentrione; nč la storia, nč la leggenda hanno serbato memoria di come e quando tale delimitazione sia stata stabilita. Nei tempi dai quali ha inizio la nostra storia noi troviamo la pianura bassa e paludosa al sud dei monti albani abitati dalle stirpi umbro-sabelliche dei Rutuli e dei Volsci; e giā Ardea e Velletri (Velitrae) non sono pių cittā originariamente latine.
      Soltanto la parte media tra il Tevere e le alture appenniniche, i monti Albani ed il mare, un territorio di circa milleottocentosettanta chilometri quadrati, costituisce il vero Lazio, la Ŧgrande pianuraŧ10 come si abbraccia con lo sguardo dalla cima del monte Cavo. Il paesaggio č piano, ma non basso; ad eccezione delle spiagge del mare, formate dalle alluvioni del Tevere; la pianura č interrotta da colline di tufo di mediocre altezza, ma erte e scoscese da profonde spaccature di terreno e da continue ondulazioni del suolo, per cui durante l'inverno si formano nelle bassure quelle pozzanghere, le cui esalazioni, durante i calori dell'estate, a cagione delle sostanze organiche che vi fermentano, producono quella malaria che infetta di febbri mortali il paese ai nostri giorni come lo infettava ne' tempi antichi11. Č un errore il credere che questi miasmi si manifestassero solo dopo la decadenza dell'agricoltura provocata dalla negligenza dell'ultimo secolo della repubblica e del governo dei papi; la causa č da cercarsi piuttosto nell'imperfetto deflusso delle acque, difetto che si lamenta oggi come migliaia di anni fa.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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