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      La tribuna dei giudici e la ringhiera, dalla quale si parlava ai cittadini (detta poi rostrum) erano collocate nello stesso foro. Il prolungamento di questo, verso la Velia, divenne il nuovo foro (forum romanum). Sul lato occidentale del medesimo, sotto al Palatino, sorse la casa del comune, che comprendeva l'abitazione ufficiale del re (regia) e il focolare comune della cittą, la rotonda del tempio di Vesta. Non lungi, sul lato meridionale del foro, si elevava un'altra rotonda, la camera del comune, ossia il tempio de' penati, che esiste ancora come abside della chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Come simbolo del nuovo carattere che assumeva la cittą unificata in tutt'altro modo di quello che s'era tenuto sin allora, accrescendo gradualmente le abitazioni sui sette colli, si deve notare che nella Roma serviana, accanto e al di sopra delle trenta are curuli assembrate in un solo edificio dalla Roma palatina, si volle innalzare un'unica e massima ara comunale48.
      Lungo i due lati del foro si trovavano i macelli ed altre botteghe. Nella valle tra l'Aventino e il Palatino era segnato lo spazio per le corse dei cavalli, detto il circo. A pie' del Palatino, e contiguo al fiume, era il mercato dei buoi, che in breve divenne uno dei pił popolosi quartieri della cittą. Su tutte le sommitą sorgevano templi e santuarii, particolarmente sull'Aventino il tempio di Diana, sacro alla federazione, e sul culmine del Capitolino, visibile da lontano, il tempio del padre Diovis, il quale aveva concesso tutte queste magnificenze al suo popolo, ed ora trionfava delle soggiogate divinitą dei vinti, come i Romani prevalevano su tutte le nazioni.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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