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      Così pure la nuova reggia col focolare della città non è che un Pritaneo greco; e il tempio rotondo di Vesta, volto all'oriente, che non fu nemmeno consacrato dagli auguri, è costruito in ogni sua parte secondo il rito ellenico e non italico. Non pare quindi assolutamente incredibile ciò che narra la tradizione, che cioè la lega jonica nell'Asia minore abbia servito in certo qual modo di modello alla formazione della lega romano-latina, e che perciò, nella costruzione del nuovo santuario federale sull'Aventino, fosse stato imitato il tempio di Efeso, detto Artemision.
     
     
      OTTAVO CAPITOLO
     
      LE SCHIATTE UMBRO-SABELLICHE. PRIMORDI DEI SANNITI
     
      1 Migrazione umbro-sabelliche. Sembra che le stirpi umbre abbiano iniziato più tardi delle latine la loro migrazione movendo, come le latine, verso mezzodì, mantenendosi più nel mezzo della penisola e verso il litorale orientale. È penoso parlare di questo popolo, di cui la memoria ci giunge come il suono delle campane di una città sprofondata nel mare. Erodoto, fin dai suoi tempi, pensava che gli Umbri si estendessero fino alle Alpi, e non è inverisimile che nei tempi più antichi essi possedessero tutta l'Italia settentrionale fino là dove verso oriente cominciavano le stirpi illiriche, verso occidente i Liguri. Ci rimasero non poche tradizioni intorno alle lotte tra Umbri e Liguri; e si può argomentare solo da alcuni nomi di luoghi, che questi ultimi si stendessero nei tempi preistorici verso mezzodì, come ce ne darebbe indizio, per esempio, il nome dell'isola Ilva (Elba) confrontata col ligure Ilvates.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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