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      Nè si deve dimenticare che gli aspri risalti delle valli appenniniche devono aver favorito una quasi assoluta separazione dei singoli cantoni, tanto fra di loro, quanto rispetto ai paesi stranieri; circostanza che ci spiega perchè questi cantoni siano rimasti, malgrado la comune origine degli abitanti, legati fra loro con deboli e incerti vincoli politici; e che sieno poi vissuti, nonostante la straordinaria energia ed attività di questi popoli alpestri, in un completo isolamento rispetto al resto d'Italia, prendendo l'ultima e la meno onorata parte nel processo storico della penisola. Quel ramo sabellico invece, che sotto il nome di Sanniti era disceso verso mezzodì e sulla costa orientale d'Italia, toccò indubitatamente un alto grado di sviluppo politico, e fece degno riscontro ai Latini stabiliti lungo la costa occidentale. Da tempi antichi, e forse dalla prima immigrazione, una vigorosa costituzione politica strinse in un sol popolo le genti sannitiche e le temprò a quella concordia che loro poi rese possibile di gareggiare, più tardi, a forze eguali con Roma, per il primato italico. Quando e come si strinsero questi legami, noi non sappiamo, come pure ignoriamo l'ordinamento della federazione sannitica; ma è dimostrato che nel Sannio non prevalse alcun comune, e nessun gran centro di popolazione e d'idee riassunse in sè la stirpe dei Sanniti, come Roma la stirpe latina; e che invece la forza del paese risiedeva in ogni singolo comune agreste, e l'indirizzo federativo nell'adunanza dei commissari di ciascuno stato, i quali in caso di bisogno eleggevano il generale federale.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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