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      Sibari, allora la pił grande tra le cittą italiche, imperava su quattro tribł barbare e su venticinque villaggi, e potč fondare sull'opposto mare Laos e Posidonia; le valli del Crati e del Bradano, straordinariamente fertili, procuravano ai signori della cittą una ricchissima rendita e pare che da qui cominciasse una regolare esportazione di cereali. Dell'alta prosperitą, a cui pervennero in brevissimo tempo questi stati, testimoniano i capolavori d'arte che da questi italici Achei giunsero fino a noi, e cioč le loro monete di bella fattura, che rappresentano i monumenti pił antichi dell'arte e della scienza italica, la cui coniatura deve essere incominciata nell'anno 174 della cittą (= 580). Queste monete provano come gli Achei d'occidente non solo coltivassero l'arte figurativa, che in quel tempo appunto era venuta in grande splendore nella loro madre patria, ma che erano nella parte tecnica ad essa superiori, poichč invece delle grosse monete d'argento, coniate spesso da un lato solo e senza inscrizione, come si usava in quei tempi nella Grecia propriamente detta e presso i Dori italici, gli Achei italici, con grande e singolare destrezza, servendosi di due uguali punzoni, parte in rilievo e parte incavati, battevano grandi e sottili monete d'argento sempre con leggenda; e questo stesso modo di coniare, che preservava le monete dalla falsificazione, che poteva facilmente farsi con finissime lamine d'argento sovrapposte a metalli vili, prova il buon ordine e la coltura dello stato.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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