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      Per quanto le notizie che abbiamo di queste materie siano scarsissime rispetto ai Romani, e anche più scarse rispetto ai Sabelli e agli Etruschi, nondimeno questa è la sola via, anche se manchevole e imperfetta, per dare ai lettori, invece di aridi nomi, una intuizione o almeno un presentimento della realtà.
      Il risultato principale di un tale studio, per dirlo anticipatamente, si può riassumere nella tesi che, in proporzione, presso gli Italici, e particolarmente presso i Romani, le originarie condizioni si sono conservate assai meno che presso qualsiasi altro ramo della razza indo-germanica. La freccia e l'arco, i carri da guerra, l'incapacità della donna al diritto di proprietà, la vendita della moglie, la primitiva forma delle sepolture, la vendetta del sangue, la costituzione gentilizia in lotta col potere del comune, il vivente simbolismo della natura – tutti questi concetti e moltissimi altri affini, devono certamente essere presupposti come base anche della civiltà italica; ma quando incontriamo nella storia questa civiltà, le primitive condizioni della convivenza erano già scomparse senza lasciar traccia, e solo il paragone delle tribù affini ci dà notizia dell'antica loro esistenza. Quindi la storia italica incomincia in un'epoca di civiltà di gran lunga posteriore a quella greca e tedesca67, e reca, fino dall'origine, l'impronta di un carattere relativamente moderno.
      2 Giurisdizione. Le leggi regolatrici dei rapporti giuridici presso la maggior parte delle schiatte italiche si sono perdute senza lasciar traccia alcuna; e solo del diritto comune dei Latini ci è pervenuta qualche notizia nella tradizione romana.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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