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      Come presso quasi tutte le popolazioni agricole, che d'ordinario si cibano di sostanze vegetali, anche in Italia il macellare animali fu nel tempo stesso una festa domestica e una solennità religiosa. Il porco è il sacrificio più grato agli dei solo perchè è la solita dape dei giorni solenni. Ma l'indole contegnosa dei Romani aborre da ogni scialacquamento e da ogni eccesso di tripudio. La parsimonia che si osserva anche rispetto agli dei è una delle note più caratteristiche dell'antico culto latino; e persino i liberi voli della fantasia sono frenati con una ferrea rigidità dalla disciplina morale, alla quale il popolo costringe se stesso.
      Certo la tendenza dell'uomo di riferire alla divinità le colpe ed i castighi terreni e di considerare le prime come un delitto verso la divinità, e i secondi come la conseguente espiazione, esiste anche nell'intima natura della religione latina. L'esecuzione del reo condannato a morte è pure un sacrificio espiatorio offerto ai numi, come lo è l'uccisione in giusta guerra del nemico. Il ladro notturno dei cereali espia sulla forca il suo delitto verso Cerere, come il nemico malvagio espia con la morte sul campo di battaglia il suo delitto verso i buoni spiriti della madre terra. Anche il profondo e terribile pensiero della sostituzione deriva da ciò: se i numi sono adirati verso il comune, senza che si possa stabilire il colpevole, solo colui che si sacrificherà spontaneamente potrà placarli e allora soltanto le voragini si chiuderanno, le battaglie semi perdute si cambieranno in vittorie, quando un bravo cittadino si precipiterà, come vittima espiatoria, nella voragine o fra i nemici (devovere se).


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





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