Pagina (242/327)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I numi stanno rispetto agli uomini come il creditore rispetto al debitore; ogni dio ha un diritto riconosciuto a certe funzioni, a certe prestazioni, ed essendo il loro numero poco minore dei vari momenti ed atti della vita terrena, ed essendo ciascun dio geloso vendicatore d'ogni trascuranza e d'ogni irregolarità rituale, e cadendo la vendetta sua sugli atti e sulle fasi della vita ai quali egli presiede, riusciva cosa oltremodo penosa e difficile il rendersi esatto conto dei propri obblighi religiosi. Di qui l'importanza grandissima che avevano i sacerdoti ed i pontefici, consci di tutti i diritti divini e del rituale necessario. Poichè l'uomo dabbene adempie alle prescrizioni del sacro rituale colla stessa scrupolosità mercantile con cui attende ai suoi doveri temporali, se il dio largheggia con lui, anch'egli va oltre il debito. Così si fanno coi numi anche delle vere contrattazioni, e il voto non è, di nome e di fatto, che un contratto in piena regola tra dio e l'uomo, col quale questi assicura una determinata ricompensa per un determinato servizio; anzi la norma del diritto romano, che nessun contratto possa essere concluso col mezzo d'un procuratore, non è l'ultimo motivo per cui nel Lazio era esclusa ogni mediazione di sacerdoti negli affari religiosi degli uomini. Come il mercante romano, senza per nulla perdere nella sua fama di probità, può a rigor di legge e di costume stare strettamente alla lettera del contratto, così, come insegnano i teologi romani, si può anche nel contratto cogli dei dar l'immagine per la cosa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





Lazio