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      Al re del cielo si offrono capi di cipolle e di papaveri perchè scateni i suoi fulmini su di essi invece di rivolgerli sui capi umani, e per pagare ogni anno il debito del sacrificio voluto dal padre Tevere si gettano nelle acque trenta fantocci intrecciati di giunchi81. Le idee della benignità e della placabilità divina si trovano quasi indistinguibilmente misti colla pia scaltrezza, che si sforza di abbindolare e di appagare il formidabile signore col mezzo d'una soddisfazione apparente.
      Così il romano timore di dio pesa bensì con grande forza sugli animi della moltitudine, ma non è già quel sacro terrore, che riempie lo spirito davanti alla natura che abbraccia ogni cosa, od alla potente divinità che ogni cosa governa; non è quel profondo sgomento che ispirano le intuizioni panteistiche o monoteistiche, ma una paura di genere affatto mondano e appena si distingue il turbamento, col quale il debitore romano si approssima al suo giusto ma rigoroso e potentissimo creditore.
      È chiaro che una tale religione doveva esser più atta ad opprimere che a maturare i concetti artistici e speculativi. Mentre il greco rivestiva di carne umana e di sangue i limpidi pensieri dei tempi primitivi, le sue immagini divine non avvivarono solo gli elementi dell'arte statutaria e poetica, ma conseguirono anche l'universalità e l'elasticità, che è la più profonda proprietà della natura umana; e appunto perciò s'innalzarono alla vera sostanzialità di tutte le religioni del mondo. Così che la semplice contemplazione della natura ha potuto giungere sino alle intuizioni cosmogoniche, la schietta idea morale alle più generali intuizioni dell'umanità, e per lungo tempo la religione greca valse ad abbracciare coi suoi splendidi miti tutte le idee fisiche e metafisiche, anzi tutto lo svolgimento ideale della nazione, e ad allargare sempre più lo spazio intellettivo col moltiplicarsi dei miti e delle materie fantastiche, prima che la stessa forza dell'immaginazione e l'intensità della speculazione facessero scoppiare il vaso che le aveva lungamente contenute.


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Storia di Roma
1. Dalla preistoria alla cacciata dei re da Roma
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 327

   





Tevere