Pagina (10/376)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I capi ordinari del comune erano obbligati a rimanere nella loro carica non oltre un anno intero, a partire dal giorno del loro insediamento(3); e cessavano di essere magistrati dopo decorso questo termine, come l'interrè dopo il decorso dei cinque giorni. Mediante questo intervallo dell'ufficio supremo, cessava per il console la irresponsabilità di fatto che copriva il re.
      È ben vero che nella repubblica romana anche il re era soggetto e non superiore alla legge, ma siccome, giusta il concetto romano, il supremo giudice non poteva esser citato innanzi a se stesso, il re poteva anche commettere un delitto, giacchè per esso non v'era nè tribunale nè pena. Commettendo invece il console un omicidio o un delitto d'alto tradimento verso la patria, esso era protetto dalla sua carica finchè essa durava; trascorso il termine, era soggetto al tribunale criminale ordinario come qualunque altro cittadino. A questi principali e sostanziali cambiamenti si aggiunsero altre limitazioni subordinate e più esterne. Il diritto che aveva il re di far lavorare senza compenso i suoi campi dai cittadini, e la particolare condizione di clientela, in cui devono essere stati tenuti i domiciliati di fronte al re, cessarono di loro natura colla cessazione della perpetuità della carica. Se fino allora incombevano al re non solo la revisione e la decisione della causa nei processi criminali come nelle pene pecuniarie e corporali, ma anche la decisione se il condannato potesse o no avanzare ricorso di grazia, ora la legge valeria (245 = 509 di Roma) stabiliva che il console dovesse sempre ammettere l'appello del condannato quando non si trattasse di sentenze pronunciate secondo le leggi marziali e che portassero pena di morte o punizioni corporali; disposizione che con una legge posteriore (di epoca non precisata ma emanata prima dell'anno 303 = 451) fu estesa anche ai casi di gravi multe pecuniarie.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





Roma