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      Un'altra conseguenza della nuova fusione cittadina deve esser stata un più chiaro ordinamento del diritto di domicilio in Roma tanto rispetto ai federati latini, quanto rispetto ad altri stati.
      Non tanto pel diritto di votazione nelle centurie, riservato agli abitanti, quanto pel diritto dell'appello che doveva bensì essere accordato ai plebei, ma che non doveva essere esteso ai viaggiatori ed agli stranieri, si riconobbe la necessità di ridurre a più precisa formula le condizioni per l'acquisto del diritto plebeo e di determinare così nuovamente i caratteri dell'aumentata cittadinanza in confronto di quelli, che d'allora in poi ne dovevano rimanere esclusi.
      Così a quest'epoca si riporta, nel senso e nello spirito del popolo, tanto l'odioso contrapposto di patrizi e plebei, come pure l'assoluta e superba separazione tra i cives romani e gli stranieri. Ma l'antitesi tra le due classi cittadine era di sua natura transitoria: duratura e profonda invece era l'antitesi politica; ed il sentimento dell'unità dello stato e dell'incipiente sua grandezza fu in tal modo radicato nel cuore della nazione, e crebbe tanto gagliardo e prevalente, da poter a mano a mano affievolire la divergenza delle classi e poscia travolgerla seco e cancellarla.
      9. Leggi e decreti. Questo fu altresì il tempo in cui si separarono le due forme del potere, la legge e il decreto. Quest'antitesi, a dir vero, è fondata sull'intimo ed originario carattere dello stato romano, perchè presso i Romani anche la podestà regale era soggetta e non superiore alla legge.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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