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      Un'altra volta gli eserciti abbandonano i loro duci, attraversano la città serbando gli ordini della milizia e si recano di nuovo sul Monte sacro, ove eleggono i tribuni. I decemviri rifiutano, sulle prime, di deporre la carica; onde l'esercito accompagnato dai suoi tribuni torna in città e si accampa sull'Aventino. Finalmente, quando la guerra civile già stava per prorompere e in ogni momento potevano per le vie cominciare le stragi, i decemviri cedono l'usurpato e disonorato potere, e Lucio Valerio e Marco Orazio si frappongono mediatori per un secondo accomodamento, in forza del quale venne ripristinato il tribunato del popolo. Le accuse contro i decemviri terminarono con la condanna dei due rei principali Appio Claudio e Spurio Oppio, che si tolsero la vita nel carcere; gli altri otto furono mandati in esilio; i loro beni vennero confiscati a pro' della repubblica. L'assennato e moderato tribuno Marco Duilio, usando prudentemente del suo veto, impedì ogni ulteriore persecuzione giuridica.
      17. Ripristino del tribunato. Tale la storia, la quale, come al solito, ci rappresenta i fatti trascurando le cause. Non pare verosimile che la sola causa che provocò la restaurazione della podestà tribunizia sia stata qualche riprovevole azione di uno dei decemviri. Dopo la caduta dei re e l'introduzione del tribunato popolare, il decemvirato fu la terza grande vittoria della plebe, ed è abbastanza spiegabile la esacerbazione del partito dominante contro l'istituzione e contro Appio Claudio, capo della plebe.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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