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      Nondimeno, perchè il governo si sentiva ancora tanto forte da non aver affatto a temere dagli uomini di cui si serviva, e da poter valersi, senza gelosia alcuna, anche dei più abili, occorreva spesso che valorosi ufficiali venissero prosciolti da quelle limitazioni(10): e in questi tempi si vedono dei casi, come quello di Quinto Fabio Rulliano, che non contando più di ventotto anni di età era già stato nominato console cinque volte, e quello di Marco Valerio Corvo (384-483 = 370-271), che dopo aver amministrati sei consolati, il primo all'età di anni ventitrè, l'ultimo di anni settantadue, e dopo essere stato per tre generazioni il presidio dei contadini e lo spavento dei nemici, morì centenne.
      Mentre dunque la magistratura romana per un processo che si faceva sempre più aspro e sempre più decisivo, passava dal grado d'assoluta signoria a quello di una commissione di determinate faccende comunali, l'antica contro-magistratura, il tribunato popolare, veniva nello stesso tempo e nello stesso modo soccombendo ad una trasformazione piuttosto intima e sostanziale che visibile ed esteriore.
      Ciò riusciva comodo alla repubblica per un doppio scopo. Si era trovato sulle prime, e accettato, questo singolar modo di proteggere il povero e l'inerme con un'assistenza legalmente rivoluzionaria (auxilium) contro l'ultrapotenza dei magistrati; lo stesso rimedio fu poscia applicato a toglier di mezzo la disuguaglianza di diritto fra i cittadini ed abolire i privilegi delle famiglie patrizie. Quest'ultima applicazione ebbe felice successo.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





Quinto Fabio Rulliano Marco Valerio Corvo