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      L'esercito sannitico accampato sotto Capua, fu battuto e costretto a lasciare la Campania; i Romani, inseguendo con impeto i nemici, passarono il Matese e si attendarono nell'inverno del 440 innanzi a Boviano capitale del Sannio. La città di Nola fu abbandonata dai confederati, e i Romani furono abbastanza perspicaci per staccare per sempre questa città dal partito sannitico col mezzo del favorevolissimo trattato d'alleanza, simile a quello già conchiuso con Napoli (441 = 313). Fregellae, che dal tempo della catastrofe avvenuta presso Caudio era rimasta nelle mani del partito antiromano, e il suo principale castello situato nel paese sul Liri, ricaddero finalmente in potere di Roma, dopo otto anni che i Sanniti li avevano presi (441 = 313); duecento dei più distinti cittadini del partito nazionale furono condotti a Roma e decapitati nel foro ad ammonimento di tutti coloro che avversavano Roma.
      L'Apulia e la Campania caddero nel modo stesso in mano dei Romani. Per assicurarvisi stabilmente Roma vi fondò negli anni dal 440 al 442 = 314 al 312 nuove fortezze: Luceria nell'Apulia, ove in grazia dell'esposta ed isolata sua posizione fu mandata a stabile presidio una mezza legione; indi Pontiae (le isole Pontine) affine di assicurare le acque della Campania; Saticula sul confine campano sannitico quale antemurale contro il Sannio; finalmente Interamna (presso Monte Cassino) e Suessa Aurunca (Sessa) sulla via da Roma a Capua.
      Oltre a ciò furono guarnite di presidi Calazia, Sora ed altre piazze d'importanza militare.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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