Pagina (302/376)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A prova della verità di questa supposizione basterà osservare che i paesi dei Pediculi e dei Dauni, alleati e soci dei Tarentini, si ellenizzarono più compiutamente che non quello dei Salentini, il quale, quantunque più vicino a Taranto, non aveva mai lasciato di essere in contrasto con esso, e che le prime città ellenizzate, come ad esempio Arpi, non erano in riva al mare.
      Perchè poi l'ellenismo prevalesse più presto in Apulia che in qualunque altro paese italico, è spiegato in parte con la posizione geografica di quella regione, in parte con la poca saldezza della sua coltura nazionale e in parte ancora dall'origine delle sue genti, più affini alla schiatta greca di tutte le altre genti italiche che le stavano a contatto.
      Ma noi abbiamo già osservato che anche le schiatte sabelliche meridionali, benchè da principio facessero a gara coi tiranni di Siracusa per combattere e sradicare l'ellenismo dalla Magna Grecia, nondimeno a forza di convivere e di commerciare con i Greci, presero a parlarne la lingua alternandola col proprio dialetto, come avvenne ai Bruzi e ai Nolani, e per lo meno adottarono la scrittura e i costumi dei Greci, come fecero i Lucani e una parte dei Campani.
      Anche l'Etruria ci manifesta i principi d'una trasformazione simile, come ce lo provano le mirabili scoperte dei vasi di quest'epoca nei quali essa gareggia con la Campania e con la Lucania; e benchè il Lazio e il Sannio si siano mantenuti più lontani dall'ellenismo, non mancano però, nemmeno in questi paesi, indizi dell'influsso crescente della coltura greca.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





Pediculi Dauni Tarentini Salentini Taranto Arpi Apulia Siracusa Magna Grecia Greci Bruzi Nolani Greci Lucani Campani Etruria Campania Lucania Lazio Sannio